Meno inserito in un ambiente, in un contesto sociale del precedente FRED, come quello ed altri di questo sensibile regista francese, il film poggia sugli attori. In particolare, sul bravissimo Vincent Lindon, magnificamente a suo che si tratti di assumere toni drammatici (l'incendio, l'assalto dei creditori, il fallimento del matrimonio) o, ancora meglio, di girarli in commedia burlesca (come riusciranno, i nostri poveretti, a tirarsi dai guai nei quali il sistema li ha cacciati). È proprio il tema della solidarietà fra questi operai, piccoli borghese, immigrati, a costituire il tema del film: che da crudele sa farsi dilettevole, forse privo di grandi slanci espressivi, di aperture sugli ambienti, ma vicino alla tradizione del grande cinema popolare francese, tutto costruito sugli attori e il piacere di raccontare una storia piuttosto sovversiva.